L’alternativa a Google Analytics pensata per gli editori [Episodio #38]

Descrizione

Oggi parliamo di uno strumento e di un’idea davvero eccezionale, ragazzi giovanissimi che hanno creato una soluzione Made in Italy, chiamata Publyticsun’alternativa Google Analytics per gli editori, dove poter trovare metriche giornaliere e in tempo reale, le più importanti, quelle per la monetizzazione e altro ancora, con nuovi potenti strumenti creati per gli editori, dagli editori. Oggi ne parliamo più in dettaglio di questa soluzione molto interessante con il suo CEO e Co-founder, Lorenzo Díaco

Publytics è stato lanciato durante le sue prime fasi di commercializzazione, nel 2023, come un’idea nata per affrontare le sfide emerse nell’uso di Google Analytics 4. Questo strumento, ora considerato lo standard di mercato da Google, ha sostituito il precedente Google Analytics. La necessità di un’alternativa è sorta a causa delle fondamentali differenze tra le due piattaforme, sia nei concetti di monitoraggio che nella visualizzazione dei dati. Ed ecco che Publytics si propone come soluzione per gli editori online, compresi i proprietari di blog e gestori di siti web che registrano elevati volumi di visite. A differenza di Google Analytics 4, orientato verso chi compra pubblicità su Google e gestisce e-commerce, Publytics si concentra sulle metriche in tempo reale e complessive del sito. La decisione di creare un prodotto Premium è stata presa per soddisfare le esigenze specifiche di coloro che gestiscono siti web con un alto traffico, offrendo funzionalità più avanzate rispetto alle piattaforme gratuite presenti sul mercato. L’espansione online di Publytics è vista come una risposta sensata alle esigenze di chi cerca un prodotto più sofisticato per monitorare grandi volumi di utenti rispetto al comportamento individuale, rappresentando così una soluzione più avanzata e adatta alle necessità specifiche degli utenti.

Per fare un po’ di storia e rendere chiaro il concetto di Publytics, Google Analytics 3 ha rappresentato lo standard di mercato per un lungo periodo, risalendo al 2005 quando è stato originariamente introdotto come “Urchin on Demand” e successivamente acquisito e rinominato da Google. Però, nel 2016, l’introduzione del GDPR ha iniziato a sollevare preoccupazioni sulla privacy dei dati gestiti da Google Analytics, portando a multe significative e richiedendo un cambiamento nelle pratiche di gestione dei dati. Il GDPR ha evidenziato il problema del data sampling di Google Analytics e delle potenziali violazioni della privacy, con alcune multe significative in Svezia come esempio. La gratuità del servizio di Google ha portato a una diffusa adozione, ma le implicazioni sulla privacy hanno spinto la necessità di alternative che siano più rispettose della privacy.

In risposta a queste preoccupazioni, sono emersi diversi software alternativi con un focus sulla privacy. Alcuni di essi offrono un’alternativa più complessa, monitorando in dettaglio molteplici aspetti del sito web, ma a un costo più elevato. Altri seguono il paradigma del “simple analytics”, fornendo dashboard chiare e sintetiche per monitorare facilmente le attività del sito con maggiore rispetto per la privacy. Publytics è stato concepito come una di queste alternative, nato per affrontare le lacune di Google Analytics in termini di privacy e offrire agli utenti un’opzione più adatta alle loro esigenze specifiche, sia in termini di complessità che di rispetto della privacy. Quando Google introdusse, la transizione dalla versione tre alla versione quattro del suo software di analytics, è emerso un cambio di paradigma nella visualizzazione e nella raccolta dei dati. Per gli editori, hanno notato che le metriche utilizzate per valutare le prestazioni dei siti web stavano cambiando, portando a una necessità di trovare un’alternativa che permettesse di analizzare dettagliatamente i dati e prendere decisioni strategiche. Nel cercare soluzioni alternative, non c’erano soluzioni attrattive, né dei software troppo semplificati, né di quelli troppo complessi. La soluzione di Google non ha soddisfatto le esigenze, spingendo la ricerca di un’alternativa che mantenesse il paradigma del software precedente di Google, apprezzato dal mercato.

Il modello di business è orientato alla privacy, evitando la raccolta di dati persistenti e personali degli utenti, come l’utilizzo di cookie. Non essendo possibile monetizzare i dati come Google, hanno sviluppato un business model basato su un pagamento in base al numero di pagine viste mensilmente per il monitoraggio del sito.

Il costo per l’utente dipende dal numero di pagine viste, rendendo il servizio flessibile e adatto alle diverse dimensioni e esigenze degli editori e proprietari di siti web. L’obiettivo è offrire un’alternativa che mantenga la privacy, consentendo comunque un’analisi dettagliata delle attività del sito.

C’è anche la possibilità di provare il Software, infatti una volta iscritto al sito, l’utente può avviare una trial gratuita di 14 giorni senza dover inserire dati sensibili come quelli della carta di credito. Durante questo periodo, ha accesso completo alle funzioni del software, consentendogli di comprendere il suo funzionamento. La procedura richiede semplicemente l’inserimento dell’indirizzo del proprio sito e l’applicazione di un codice nella sezione HEAD del sito, un processo relativamente semplice, specialmente per siti WordPress. Il monitoraggio inizia immediatamente, fornendo dati in tempo reale e aggregati giornalieri nel corso della trial. Il servizio offre anche opzioni di personalizzazione, adattandosi alle esigenze specifiche di ciascun sito, con documentazione dettagliata disponibile nella sezione FAQ e attraverso una documentazione completa sia per l’utilizzo della dashboard che per le API.

Per fornire assistenza, è stata creata una sezione FAQ, e una documentazione dettagliata è stata resa disponibile sia per l’utilizzo della dashboard che per l’integrazione tramite le API. Per un supporto più interattivo, sono disponibili servizi di ticketing sia sulla piattaforma dedicata che tramite e-mail. Inoltre, per agevolare ulteriormente gli utenti, si stanno producendo guide video informative che vengono rilasciate anche su canali YouTube di vari paesi in cui il software viene utilizzato.

Il team è attivo nel ricevere le richieste degli utenti, sia per il supporto che per le funzioni richieste. Nonostante non sia possibile rispondere a tutte le richieste, sono impegnati ad ascoltare e migliorare continuamente il servizio offerto.

Per più info www.publytics.net

Per la rubrica 4 domande a razzo:

🏆 Miglior consiglio che ti hanno dato:  Il Consiglio più bello che ho ricevuto me l’ha dato mio padre. Quando ero bambino ero appassionato di computer, anche se in famiglia non c’era questa grande consapevolezza, e mi disse, “..Ma a te piace quello che stai facendo, se ti piace, fallo” . Quindi se una cosa ti piace, falla perché ti porterà a risultati.

📚 Libro che stai leggendo: L’arte della Guerra di Sub Tzu. Interessante perché ti insegna alcune alcuni aspetti della di come reagiscono certe persone a certe situazioni.

🚀 La caratteristica che dovrebbe avere un CEO: La condivisione del sogno. Trasmettere gerarchicamente nella struttura della sua azienda, la passione che lui ha stesso per la per l’attività facendo riuscire a far sentire tutti parte di una sola famiglia, di una barca.

💡 La tua frase ispirazionale: Diversifica e Finalizza. Vero che è importante diversificare, ma bisogna finalizzare le azioni altrimenti non si va molto lontano.

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Metriche giornaliere e in tempo reale più importanti per la monetizzazione e altro ancora, con nuovi potenti strumenti creati per gli editori, dagli editori.
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