#82 - Como creare Startup Innovative in SaaS (Alessandro Arrigo | CEO Startup Bakery)
Descrizione
Oggi affrontiamo un tema speciale. Come creare soluzioni made in Italy e lo facciamo con una referenza del mercato italino. Startup Bakery è uno startup studio italiano che si presenta come un “moltiplicatore di soluzioni Made in Italy”. La sua missione è quella di creare startup innovative, focalizzandosi su progetti SaaS (Software as a Service) destinati al mercato B2B. L’obiettivo principale è permettere a founder, aziende e investitori professionali di esprimere appieno il proprio potenziale, offrendo loro un contesto strutturato e specializzato per lo sviluppo e la crescita di imprese innovative. Attraverso questo modello, Startup Bakery si configura come un partner strategico per l’ideazione e la costruzione di soluzioni tecnologiche scalabili, mettendo al centro la valorizzazione del know-how italiano. Ne abbiamo parlato in dettagli con il suo CEO e co-founder Alessandro Arrigo.
Startup Bakery è nata da un’esigenza personale dei suoi fondatori, che, avendo precedentemente creato iniziative SaaS uniche nel mercato italiano, hanno avuto modo di analizzarne i pregi e i difetti. Questo ha portato alla concezione di un approccio innovativo per la creazione di startup, che rappresenta una risposta alternativa al tradizionale metodo della Silicon Valley. A differenza del modello che punta a creare “unicorni”, Startup Bakery propone un approccio più collaborativo: non si limita a fare da “allenatore” delle startup, ma partecipa attivamente come un “giocatore” sul campo. Questo implica un coinvolgimento diretto nella gestione e nello sviluppo delle iniziative, oltre che un supporto come investitori.
La filosofia di base di Startup Bakery riconosce che l’idea iniziale è ormai una “commodity”, ovvero facilmente reperibile e condivisibile. Le idee possono nascere dai fondatori, dagli investitori o da potenziali co-founder, ma ciò che conta è la loro validazione. Prima di investire in un progetto, il team si assicura che l’idea risponda a un’esigenza reale e concreta del mercato, senza puntare su soluzioni troppo futuribili o di Deep Tech. L’obiettivo è sviluppare SaaS capaci di produrre risultati tangibili nel breve termine. Una volta prevalidata l’idea, Startup Bakery investe e lavora a stretto contatto con il team per portarla avanti, garantendo un supporto concreto e pratico durante l’intero percorso di sviluppo.
Startup Bakery si avvale di un team di professionisti esperti, che combina la propria esperienza con una soluzione tecnologica proprietaria chiamata QSeed. Questa piattaforma consente allo studio di mantenere un monitoraggio costante sul mercato dell’innovazione, con particolare attenzione ai segnali emergenti provenienti dai mercati anglosassoni, come gli Stati Uniti. L’obiettivo è intercettare trend o segnali deboli dell’innovazione, ossia idee con il potenziale di evolversi in trend significativi e generare valore concreto, culminando nell’exit delle startup create. L’approccio di Startup Bakery si basa su un modello che punta alle early exit, ovvero la vendita o acquisizione delle startup entro un arco di tempo relativamente breve, solitamente 2-3 anni. In alcuni casi, queste exit possono includere clausole di earn-out, che permettono un completamento dell’operazione in un periodo più lungo, tra i 5 e i 6 anni. Questo modello differisce dai percorsi tradizionali delle startup, che in genere richiedono dai 7 ai 10 anni per giungere a maturità e ottenere risultati significativi.
La strategia è il risultato del desiderio di replicare i successi ottenuti dai fondatori prima della creazione di Startup Bakery, con l’obiettivo di accelerare il ciclo di vita delle startup, massimizzandone il valore in tempi più brevi. Questa metodologia permette di ottimizzare sia i processi di innovazione che le opportunità di exit, rendendola una soluzione unica e mirata per il panorama imprenditoriale italiano e internazionale.
Startup Bakery si distingue da modelli tradizionali di incubatori o acceleratori per il suo approccio diretto e mirato. Il team di fondatori, con una forte esperienza personale nel mondo delle startup, ha voluto superare le criticità riscontrate in percorsi precedenti. Lavorano gomito a gomito con i co-founder interni, evitando collaborazioni esterne, per concentrarsi su un numero limitato di iniziative, curate nei dettagli, con l’obiettivo di garantire alta qualità e impatti concreti. Un elemento centrale del loro approccio è la capacità di mantenere obiettività e pragmatismo. Sebbene la passione sia fondamentale, evitano l’attaccamento eccessivo alle startup, riconoscendo quando un’idea non supera le soglie di validazione. In questi casi, è necessario avere il coraggio di abbandonare l’iniziativa per focalizzarsi su progetti più promettenti.
La differenza principale rispetto ai modelli della Silicon Valley risiede nel rapporto con le aziende. Fin dall’inizio, l’obiettivo di Startup Bakery è quello di creare startup pronte per una early exit, vendendole ad aziende consolidate. Tuttavia, questo approccio si scontra spesso con la mentalità tradizionale di molte aziende italiane, che tendono a privilegiare percorsi di crescita stabili e positivi (focalizzati sull’EBITDA), piuttosto che accettare il rischio e gli investimenti iniziali tipici delle startup SaaS, che attraversano una “valle della morte” prima di ottenere guadagni significativi. Secondo Startup Bakery, questa resistenza culturale rappresenta una sfida cruciale per il sistema innovativo italiano. Un cambiamento di mentalità, che consenta alle aziende di comprendere e accettare logiche di investimento a breve termine in perdita per ottenere un guadagno verticale nel lungo termine, potrebbe favorire un ecosistema imprenditoriale più dinamico ed efficace.
Startup Bakery si posiziona come un mediatore tra le logiche tradizionali del venture capital, tipiche del modello Silicon Valley, e le esigenze culturali e operative del mercato italiano. Mentre il modello americano richiede una crescita rapida e verticale con ingenti investimenti iniziali, in Italia la cultura aziendale è più focalizzata sull’EBITDA positivo, ossia sulla sostenibilità economica e sui risultati concreti. Questo crea una sfida complessa: conciliare la necessità di sviluppare startup innovative con un approccio più adatto al contesto locale.
L’obiettivo è creare startup che seguano le logiche SaaS, ma senza forzare il modello in un contesto che non è ancora pronto a supportarlo integralmente. La metafora del fondatore chiarisce l’approccio: “Non si possono piantare banane in un terreno inadatto, ma si può lavorare per migliorare il terreno o costruire serre.” Questa visione implica un doppio lavoro culturale: da un lato educare il mercato italiano alle dinamiche venture capital, dall’altro spostare le aziende da una visione esclusivamente centrata sull’EBITDA positivo dal primo giorno. Il team utilizza un “orecchio tecnologico” per monitorare il mercato e intercettare segnali deboli di tendenze che potrebbero esplodere e generare interesse. Tuttavia, il focus non è sull’hype fine a sé stesso, ma sull’applicabilità reale e sul potenziale di una early exit. L’hype, quindi, viene valutato con un approccio pragmatico e imprenditoriale, non solo come una promessa per attrarre investimenti.
per più info: https://www.startup-bakery.com
Per la rubrica 4 domande a razzo:
🏆 Miglior consiglio che ti hanno dato: “se ti accorgi di essere in ritardo, vai comunque con calma”, un consiglio unico che mi i è stato dato da mia mamma! In definitiva è meglio arrivare un po’ in ritardo che farsi male. Questo lo porto alle mie startup, noi non vogliamo correre ma crescere sani e con il giusto tempo.
📚Libro che stai leggendo: “Homo Deus” di Harari. Questo libro mi piace, perché oltre a parlare ovviamente di temi a me vicini, che sono intelligenza artificiale, futuri distopici o meno. È veramente un libro che al netto del possibile essere o meno d’accordo con le tesi dell’autore, ti fa ragionare e ti apre la mente
🚀 La caratteristica che dovrebbe avere un CEO “Empatia.” Il CEO deve avere la capacità di giustificare qualsiasi scelta che fa. Se alla base di qualsiasi scelta direttiva o consiglio deve avere sicuramente in mente il perché sta dicendo quella cosa. E questo dà una forza enorme che un CEO deve avere nei confronti degli altri, nel spiegarsi.
💡La tua frase ispirazionale: “The less confident you are, the more serious you have to act” (Se non sei sicuro di quello che fai, devi attuare in modo serio) una frase di Paul Graham. Quindi nel business, se non hai le risposte devi sicuramente fingere di averle, e questo crea stress. Invece se sei tranquillo di quello che dici puoi veramente avere anche un po’ di leggerezza anche nel divertirti lungo il percorso.
#software #SaaS #madeinitalytech #ceo #founders #successo #imprenditore #tecnologia #italia #tech #startup #exit
Guarda il video del podcast
- Alessandro Arrigo | CEO Startup Bakery
Entra nella Community di Software Italiani
Unisciti alla nostra community e diventa parte dell’innovazione Made in Italy! Iscriviti ora per accedere a risorse esclusive, eventi speciali e connetterti con altri professionisti del settore.